La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
tutta un'annata, non èrano quasi più, parte perdute in un orbìssimo abuso, parte distrutte da quella ferocia stolta, che gode, men del proprio
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acute quanto più meritate, tuttavìa, la maggior parte di essi non poteva sottrarsi a un languore di melancòlica insoddisfazione, a una amaritùdine
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oblìi, e noi ritorni eternamente a vita, e a nuova forza - per i danni tuòi.» Ma, ahimè! che vale nulla parte perita se il tutto non è più quello? che
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non avrèbbero pure sorraso, trovàvasi, ora, da parte a parte passato dalla sublime ingenuità della bimba. Che è, infatti, la riflessione barbuta a
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Altìssimo il sole. Scintillava dovunque un aureo polverìo, e parèa il mar rutilante, non aqua, ma un mare tutto di luce. E, d'ogni parte, gente
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. Aronne il Letterato allibì. Saettando al Cipolla un'occhiata, che comandava pazienza: pace - disse - Beccajo! ... La tua parte è tua. Non c'è nessuno
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E la pace fu, e, in gran parte, si dovette al Beccajo. Caso nuovo! quel Gualdo, cui, nell'offesa, mal soccorreva, per la tardità della idèa e la
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parte dal cuore, e il cuore di un padre non può maledire. - Ma io - fe' disperato il Nebbioso - io ... Còpriti il volto, o fanciulla! ... ho ucciso il
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del cielo nuovi tetti di creta, mentre, dall'una parte e dall'altra, si consumàvan le nozze colla vèrgine terra e le si affidava il seme del pane. Ma
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un'infinita letizia, un orgoglio male dissimulato, ma quell'orgoglio che non ti offende, perocchè, in parte, è tuo. E poi lo sguardo volgèa al bambino, e lo
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dell'ànimo, eccitàndovi a galla un orgoglio luciferino, e allora capiva, che la più ardua parte di quella impresa, non era tanto di vìncere Aronne